Inserito il 31 luglio 2011 alle 12:00:00 da cristina lopresti. IT - Libri, Convegni, Mostre, Eventi culturali
In (Continua in Dettagli) l'articolo firmato dal critico Roberto Bonaventura tratto dalla Gazzetta del Sud del 25 agosto 2011 - pag. Cultura
ed inoltre la video-intervista all'artista Mariella Marini

Presentata alla stampa il 19 luglio alle ore 10,00 presso il Circolo Pickwick di Messina la personale di pittura “Della Terra ed altri Mondi” dell'artista Mariella Marini. La mostra, curata dalla dottoressa Cristina Lopresti, mira a ripercorrere l’evoluzione artistica di Mariella Marini dalla prima fase della sua produzione, costituita dalle Crom-Azioni, fino alla serie della Terra-di-Mezzo, presentata nel 2010 alla Galleria Fortuna Arte di Messina.
A completarla un breve video ed una sezione biografica atti ad offrire ai visitatori una vibrante documentazione dell'avventura umana e professionale dell'artista. L'evento viene ospitato dalle sale del Castello di Spadafora.
La mostra “Della Terra ed altri Mondi” inaugurata il 22 luglio alle ore 19,00 è rimasta aperta ai visitatori fino al 7 agosto nella fascia oraria 17.00/20,30. La personale di pittura, organizzata nell'ambito dell'estate spadaforese, si avvale del Patrocinio dell'Assessorato Regionale Beni Culturali e dell'Identità Siciliana – Soprintendenza di Messina nonché della collaborazione dell'Associazione Turistica Pro Loco Spadafora.
In (continua in Dettagli) le foto dell'evento, della copertina del Catalogo della Mostra e del video-documentario su Mariella Marini.




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Il Catalogo della Mostra: Presentazione di Cristina Lopresti
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Il backstage del video-documentario realizzato per la Mostra su Mariella Marini
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VIDEO: Il servizio tratto dal TG di AM-notizie presente alla conferenza stampa di presentazione
VIDEO: Il servizio di TCF - Messina sulla conferenza stampa di presentazione
VIDEO: La video-intervista di Cristina Lopresti all'artista Mariella Marini
Articolo firmato dal critico Roberto Bonaventura tratto dalla Gazzetta del Sud del 25 agosto 2011 - pag. Cultura
SPADAFORA, I viaggi pittorici senza confini dell'artista messinese: Gli "altri mondi" della Marini una tappa verso il non conosciuto (Vincenzo Bonaventura)
È davvero troppo facile e troppo semplice sostenere che la pittura di Mariella Marini indaga sull'inconscio e lo ritrae. La sua ricerca sul colore e il suo uso, così denso di illusioni, allusioni e anche di realtà, pongono una serie di interrogativi sul nostro mondo e su tutti i mondi possibili in maniera così perentoria che non si può limitare il tutto solo a un'esplorazione dell'interiorità umana.
Certo, c'è anche questa, ma la voglia di viaggio senza confini dell'artista messinese punta dritta oltre il conosciuto, con la prua sicura di chi sa con certezza di voler andare anche se ignora dove può arrivare. Ho già scritto in passato che «Mariella Marini è un'astronauta della pittura, un Ulisse dello spazio, perché viaggia verso il centro di tutte le galassie possibili e non deve obbedire a dogmi e a schemi prefissati. Cerca e basta, senza pregiudizi e opinoni preconcette».
Neppure, si deve aggiungere, nel campo della pittura.Così la sua recente esposizione nel castello di Spadafora, intitolata "Della Terra e altri mondi", curata da Cristina Lopresti, riafferma fin dal titolo il diritto a un inesausto e inesauribile viaggio, in cui il colore – a cominciare dall'amato blu – diventa un mezzo non solo espressivo ma anche, si può dire, di trasporto.
Così interiorità ed esteriorità si intrecciano, le forme si compongono e si scompongono davanti al nostro occhio che sembra cogliere – e imprigionare – talora un segno talora un altro e che poi si rassegna a una "indefinizione" che diventa il ritratto, stavolta preciso e netto, della nostra impossibilità (almeno per il momento) di conoscenza. Oltre quella ipotesi di paesaggio che pure si ferma per un attimo, sfuggente, nella nostra retina (soprattutto quando il colore accenna alle Eolie).
E allo stesso tempo oggetti geometrici monocolorati danno distintamente un'idea di "altro", di gioco, perdendo, man mano che li si osserva, l'oggettività che pure dovrebbe derivare dalla loro forma definita. Così viene fuori l'abilità di Mariella Marini, che poi è la sua forza di pittrice: la capacità di condurre sempre oltre il visibile. È come se lei avesse visto qualcosa che l'uomo non può vedere, forme che non sono le nostre e quindi per noi non riconoscibili, e ce le propone con la sincerità dell'artista. Indica una via possibile, che non è solo frutto di fantasia, piuttosto, credo, di un sentire aperto a tutto ciò che sicuramente c'è oltre, appunto negli "altri mondi" finora sconosciuti.
A Spadafora era narrata tutta la parabola artistica della Marini, con l'aiuto di un video e di una sezione biografica, a cominciare dai suoi studi di tecniche calcografiche, serigrafiche e litografiche, frequentati negli anni Settanta nella Scuola internazionale di Grafica di Venezia, dove è stata anche impegnata come assistente.
Un modo per dire anche che il viaggio è cominciato dalla Terra, tecnicamente preciso, e che quindi il motore artistico ha una sua forza intrinseca e indiscutibile. Ma poi tutto il resto è una meravigliosa avventura verso qualsiasi spazio. Purché sia ignoto.

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